All the saints, all the dead, all satiated.
Families collect themselves around the table in order to eat harmony's substitutes, accomplices maindishes full of fat, calories and tradition, their same names are rough, popular, because the culinary chastes want that the popular ones to pose like big-eating and food-loving , while the new bourgeoisie feeds themselves of Saint anorexia and Sashimi.
I refused the plate of the festivity because I found it not sensual-eating.
I am referred to it as to a lover fat and spread that also the touch-feeling would not be able to reassess. I choose to eat a toast: two linear parallelepiped, light, an unequivocal perfume, warm, strands of taste that drip, asking to be licking, by your lips and by your fingers,and with your lips and with your fingers, and a pink slice in the middle, hidden, closes the system, and the first bite has the same ardour of the first lapped.
The link between food and sex is archaic and inseparable, now, as a manic, I attach each single bite to a pulse.
The food penetrates the barrier of the body, we leave that it penetrates, but when the penetration comes by other hands what happens? As we would do if someone penetrates us like when we were children?
Few days ago I attended a friendly eating-event by a group of food designer who performs the beauty of laziness inviting people to let itself put to one's mouth;a simple exercise, but at the same time a call for the confidence on the part of the invited, who have put their mouth in the hands of those foodiste. intimate and infant, simple and sensual.
Famiglie raccolte intorno al tavolo per abbuffarsi di surrogati di armonia, complici grasse pietanze che grondano di tradizione: i loro stessi nomi sono grossolani, popolari, perchè le caste culinarie vogliono che siano i popolani a d atteggiarsi a goderecci con vivande antifuturiste, mentre la nuova borghesia si nutre di santa anoressia e sashimi.
Rifiutai il piatto della festa perchè lo trovai asensuale. Mi rimandava a un amante grassa e lardosa che pure il tatto non sarebbe stato in grado di rivalutare.
Scelsi un toast, due parallelepipedi lineari, leggeri, un profumo inequivocabile ma accogliente, filamenti di sapore che colano e chiedono che li si lecchi, dalle lebbra e dalle dita, con le labbra e con le dita,e una velina rosa che dal centro, nascosta, chiude il sistema, e la si cerca, con la foga della prima lappata.
Il legame tra cibo e sesso è arcaico e inscindibile, in maniera maniacale ormai attribuisco ad ogni boccone una pulsione.
Il cibo penetra la barriera del corpo, noi lasciamo che penetri, ma quando la penetrazione avviene da parte di altri cosa succede? come ci comporteremmo se qualcuno ci imboccasse come quando eravamo bambini e lasciavamo che fossero gli altri a penetrarci?
Qualche giorno fa ho partecipato ad un simpatico intervento da parte di un collettivo di food designer che esaltavano la bellezza della pigrizia invitando i partecipanti a lasciarsi imboccare.
Un esercizio semplice, ma allo stesso tempo un invito alla fiducia da parte degli invitati che hanno messo la propria bocca nelle mani delle foodiste.
Intimo e infantile,semplice e sensuale.
No comments:
Post a Comment